Home Blog News TAR e CDS: CONSIGLIO DI STATO, SEZ. V – sent. 27/12/2013 n. 6256
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CONSIGLIO DI STATO, SEZ. V – sent. 27/12/2013 n. 6256

Nelle procedure per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale l’Amministrazione ha un’ampia discrezionalità nel determinare gli elementi di valutazione dell’offerta, alla luce degli interessi da perseguire e delle circostanze specifiche della singola procedura in relazione alle condizioni della rete; in tali procedure, la mancata individuazione dei criteri di selezione e degli ambiti territoriali di utenza, di cui all’art. 46 bis d.l. n. 159 del 2007, non può costituire una moratoria sine die delle relative gare; l’ordinamento di settore, per come si è andato formando nel tempo, non ha inteso prorogare gli affidamenti in essere fino alla definizione degli ambiti ottimali; pertanto, un comune può legittimamente bandire isolatamente la propria gara anche in assenza di tali criteri. Risulta peraltro irrilevante che, nel caso di specie, il comune in questione facesse parte di un ambito per così dire naturale, cioè a suo tempo costituito su base volontaria attraverso l’adesione, prima al Consorzio e poi, ad una società; tale scelta, infatti, non coperta da una previsione legale cogente, trovava rispondenza in valutazioni tecniche, politiche ed economiche rimesse a ciascun ente locale. Sicché, una volta scaduto il periodo di proroga legale dell’affidamento diretto, la disciplina di settore, in attesa della definizione dei nuovi ambiti ottimali (questi sì obbligatori per legge), ha consentito ai comuni di optare, sulla scorta di una valutazione ampiamente discrezionale (della medesima natura rispetto a quella precedente), fra il perpetuare l’originario affidamento diretto (certamente non in linea con i parametri comunitari), ovvero procedere all’indizione di una gara per la scelta dell’affidatario e le modalità ritenute più consone alle necessità del proprio territorio.

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